Antica ballata albanese famosa tra gli Arbëreshë, in tutta l’area balcanica e nell’Italia Meridionale.
Una madre ha nove figli maschi e una figlia femmina. Il più piccolo dei fratelli, Costantino, vuole dare in sposa sua sorella Jurendina in un paese lontano. La madre non è d’accordo e giustifica il suo disappunto con il fatto che, quando sarà ancora più vecchia ed i figli maschi si saranno tutti accasati, non potrà avere vicina la figlia femmina per essere aiutata da lei. Costantino insiste e le dà la sua parola “besa”- fedeltà alla parola data-(formula di giuramento solenne): ogni qualvolta la donna vorrà vedere Jurendina gliela riporterà. Cosi il matrimonio di Jurendina si celebra: durante la guerra tutti i figli dell’anziana donna, compreso Costantino, muoiono. La madre, sola e senza aiuto, maledice Costantino perchè non potrà mantenere la sua besa, dal momento che è morto. Pur di tener fede al proprio impegno, Costantino esce dalla tomba per riportare a sua madre la figlia, poichè per mantenere la parola data si può sfidare e sconfiggere la morte.
Saverio Santandrea
è nato a Castrovillari (CS) l’11/101954 ed è ivi residente. Ha conseguito Il Diploma di maturità in arte applicata (sezione legno) presso l’Istituto Statale d’Arte “A.Alfano” di Castrovillari.
Ha al suo attivo un corso di formazione frequentato presso l’Università della Calabria Dipartimento di Scienze dell’Educazione – Regione Calabria Assessorato all’Istruzione, Beni culturali, promozione culturale e spettacolo con rilascio di attestato per operatore extrascolastico. Ha svolto attività extrascolastiche come esperto di Educazione all’Immagine.
Gestisce dal 1977 la galleria d’Arte “Universo” a Castrovillari.
Ha svolto per conto di diversi comuni della provincia di Cosenza opere murali nei centri storici. Innumerevoli le mostre personali e collettive in Italia.